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  • Kaso Smailji

Louis Adamich e la morte misteriosa

A seguito di una protesta a cui partecipa venne incarcerato per un breve periodo di tempo e poi espulso dalla scuola. Giovanissimo, decise di emigrare e arrivò a New York a soli 15 anni.



Louis Adamic (Alojž Adamič) era il figlio più grande di una famiglia contadina.

Nel 1909 cominciò a frequentare il ginnasio a Lubiana, al suo terzo anno si aggregò a un'associazione studentesca per l'unificazione degli Slavi del Sud.


A seguito di una protesta a cui partecipa venne incarcerato per un breve periodo di tempo e poi espulso dalla scuola. Giovanissimo, decise di emigrare e arrivò a New York a soli 15 anni.


Molto presto partì verso la California per riunirsi ad alcuni pescatori croati; qui svolse un lavoro di operaio. Iniziò a scrivere per “Glas naroda”, un quotidiano sloveno pubblicato a New York. Nel 1916 intraprese il servizio militare, mentre nel 1918 gli venne conferita la cittadinanza americana. Scrisse per diversi giornali americani e tradusse molta letteratura slovena. Nel 1929 si trasferì a New York dove pubblicò diversi libri negli anni a seguire.


Il grande successo gli arrivò con il libro “The Native’s Return: an American Immigrant Visits Yugoslavia and Discovers His Old Country”


Dal 1931 iniziò a scrivere prevalentemente in inglese e si focalizzò sui temi sociali, l'immigrazione e il patriottismo. Il grande successo gli arrivò con il libro “The Native’s Return: an American Immigrant Visits Yugoslavia and Discovers His Old Country”. Tenne discorsi in molte città americane, parlandone del suo sogno sull’unità americana. Nel 1951 venne rinvenuto morto a casa sua, forse dopo una sparatoria. La polizia non ha mai completamente risolto il caso: non si sa tutt'oggi se Adamic fosse morte suicida o stato vittima di uno scontro politico balcanico.




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