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  • Kaso Smailji e Marijan Mihajic

Destini/destino degli immigrati

I destini degli immigrati non furono mai semplici. Oltre a doversi adattare al nuovo contesto linguistico e culturale, gli immigrati furono inseriti tra le categorie di lavoro più basse e meno qualificate. Molti riuscirono a scalare la vetta sociale e conquistare il "sogno americano", altri invece, rimasero indietro e furono sopraffatti.


Per gentile concessione del Museo civico di Fiume


I transiti migratori dall'Impero austro-ungarico iniziarono non prima della metà dell'Ottocento. Uno dei primi "famosi" immigrati dall'Europa centro-orientale fu senz'altro Hans Kudlich, attivista, politico e scrittore, nato in Slesia nel 1823 da una famiglia di contadini. Noto per avere guidato il movimento rivoluzionario contro le politiche feudali sotto Ferdinando I d'Austria, Kudlich fu eletto al Reichstag austriaco (parlamento) all'inizio del 1848, alla giovanissima età di 25 anni. Qui ottenne il riconoscimento nazionale quando introdusse un disegno di legge atto ad abolire la servitù forzata. Il successo e l'applicazione della legge gli attribuirono il soprannome di Bauernbefreier, cioè "liberatore dei contadini dalla servitù involontaria della servitù della gleba". Dopo lo scioglimento del Parlamento il 7 marzo 1849, quando la ribellione aveva preso il controllo di Vienna, Kudlich da forte sostenitore dei rivoluzionari fuggì prima in Germania e poi in Svizzera. Qui conseguì una laurea in medicina a Berna e Zurigo. Lasciò la Svizzera nel 1853, quando emigrò negli Stati Uniti e si stabilì a Hoboken, nel New Jersey dove morì il 17 novembre del 1917.



Nascita delle organizzazioni di sostegno agli immigrati


Tra gli emigrati croati che lasciarono traccia nella comunità di arrivo va ricordato Zdravko Mužina, nato a Fiume nel 1869 e morto a Chicago nel 1908. Famoso giornalista, si trasferì negli Stati Uniti verso il 1890 dove fondò la Comunità fraterna croata (Hrvatska bratska zajednica/Croatian Fraternal Union), una delle più antiche e grandi organizzazioni degli immigrati croati negli Stati Uniti. Con sede a Pittsburgh in Pennsylvania, l'organizzazione fu un collante importante degli immigrati croati statunitensi.

La Comunità fraterna croata fu un collante fondamentale per gli immigrati croati negli Stati Uniti.

Il gruppo cambiò nome in National Croatian Society nel 1897, mentre nel 1926 quest'ultima si fuse con la Croatian League of Illinois of Chicago, St. Joseph Society di Kansas City, Kansas e la New Croatian Society of Whiting, Indiana per formare la Unione fraterna croata.


L'Unione fu fondamentale per preservare la cultura croata nel Nord America, sostenendo le radici croate e i gruppi tradizionali di tamburitza.* Inoltre, ebbe fondamentale importanza durante la Guerra patriottica croata quando sostegno, viveri e logistica furono inviati ai più bisognosi in madrepatria.


Alla fine degli anni sessanta la CFC contava circa 110 mila membri. Nel 1979 la Comunità contava circa mille logge in ventisei stati americani e diverse province canadesi. Nel 1988 il numero dei membri scese a 90 mila membri.


I numerosi membri della famiglia Giuriceo


Attorno al 1900, circa 20.000 italiani etnici partirono per gli Stati Uniti dagli ex territori dell’Austria-Ungheria. Questi arrivavano maggiormente dalle aree più povere come l'Istria centrale e le isole del Quarnero.


I Giuricei furono una delle famiglie italiane che vivevano sull’isola di Veglia da molti secoli. Antonio e Maria Udina Giuriceo, nati rispettivamente nel 1870 e nel 1874, avevano 7 figli: Clemente, Matteo, Giovanni, Ruggiero, Antonio, Renata e Anna. Si occupavano di agricoltura, coltivano uva e olive, e andavano a Fiume in barca per vendere i propri prodotti. La Prima guerra mondiale fu un periodo difficilissimo per la famiglia: Giovanni tornò ferito dal fronte e rimase cieco, mentre le sue sorelle si ammalarono. Dopo la Guerra, la famiglia intraprese il progetto di abbandonare l’isola. Partiti da Trieste, si stazionarono a Bronx e Yonkers. In America si trovarono abbastanza bene: i fratelli trovarono lavoro nei cantieri, per aprire, poco dopo, un'azienda di famiglia. Col tempo, i membri della famiglia acquisirono la cittadinanza americana.

Per gentile concessione del Museo civico di Fiume


La famiglia dalmata Martins e il “Re del salmone”


Nel 1958 il presidente Eisenhower conferì a Paul Martins, proveniente dall'isola dalmata di Lissa, il riconoscimento di "Re del salmone".

Peter Martins (1852-1937) è stato uno dei primi con questo cognome, proveniente dalla Dalmazia, che sono arrivati in America. Nato a Lissa, in una famiglia benestante, ha abbandonato l’isola nel 1900. Sua moglie Ruža lo seguì a New York nel 1906. Arrivati in America, i Martins si son fermati ad Oregon, dove in seguito arrivò tutta la famiglia. Il più famoso Martins in America fu Paul, che è emigrato per non far servizio nelle forze armate austriache. La sua prima tappa fu Astoria dove lavorava in un ristorante. Seguì la strada per la città di Tacoma nei pressi della quale, insieme a un nativo di Lissa, si occupava di pesca di salmone (nei pressi dello stretto di Puget, stato di Washington).


Con la sua nave partì in seguito per l'Alaska e il Mare di Bering. Noto per le sue capacità, divenne abbastanza famoso nell’ambito della pesca. Nel 1958 il presidente Eisenhower gli conferì un riconoscimento di "Re del salmone”.

Diamante Glavina, Classe 2M, Liceo di Fiume, "La Carpatia in viaggio"


La famiglia Tarabocchio e la frequenza del nome Antonio


I Tarabocchio provenivano dall’isola di Sansego nel Golfo del Quarnero. Un gran numero di immigranti da quest'isola vive oggi in America, più precisamente a New Jersey. Un aneddoto riporta che le autorità ebbero una grande confusione quando nella 232 di Adams Street del New Jersey erano arrivati molti "Antonio Tarabocchio". Il primo fu un marinaio che si stabilì qui con l'amico Martino Busanich. Il secondo Antonio era un venticinquenne arrivato nel 1906. In seguito arrivò persino un terzo Antonio. All'epoca, più persone di Sansego vivevano presso lo stesso indirizzo. Ma importante ricordare che non tutti quelli che venivano dall'arcipelago lussianiano (Sansego, Lussina, Asinello) erano poveri. Tra loro figuravano molti marinai, costruttori e proprietari di navi. La famiglia Cosulich, proveniente da quell'area, fu quella che fondò l'Austro-Americana line i cui transatlantici trasportarono più di centomila persone da Trieste all'America. Anche i Tarabocchio gestivano in proprietà un cantiere navale a Lussino tant'è che negli Stati Uniti continuarono a lavorare nel settore con molto successo.



*la tamburitza è uno strumento appartenente alla famiglia di liuti a manico lungo popolare nell'Europa meridionale e centrale, in particolare in Vojvodina, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Slovenia e Ungheria.

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